Pubblicità Coca-Cola con bambini e dirigente dell'azienda (negativo - singola foto), Publifoto; (27 novembre 1949)
https://dati-asisp.intesasanpaolo.com/lod/resource/PhotographicHeritage/IT-PF-FT001-012272 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/PhotographicHeritage>
Ritratto di gruppo con bambini e Babbo Natale. La foto del 27 novembre 1949 ritrae un dirigente americano della Coca-Cola (indicato come mister Crump) con i figli e le figlie di Alberto e Tino De Mazzeri, proprietari dal 1934 degli stabilimenti di imbottigliamento di Sesto San Giovanni (e poi di Monza, Brescia, Verona, Pavia, Lodi, Mantova, Piacenza e Milano, portando negli anni la diffusione del marchio a livello nazionale). I sette, sotto lo sguardo benevolo dello "zio d'America", alzano la bottiglietta nell'augurare "Liete feste" (espressione ora in disuso): una sola bambina, all'estrema sinistra, è priva della bibita e mostra un viso tra l'imbronciato e l'impaurito.
In un giornale dell'epoca, in occasione della presentazione dei primi distributori automatici, si legge: «I fratelli Carlo ed Alberto de Mazzeri erano già imbottigliatori di Coca-Cola a Milano nel lontano 1934... il prodotto veniva distribuito con una vecchia e ansimante Fiat 618... bottiglia dopo bottiglia, cassa per cassa, dal traballante camioncino, con ogni tempo, veniva tracciata la strada per il futuro di industriali intelligenti ed onesti».
Nel 1933, all'Esposizione Universale "Century of Progress Exposition" di Chicago, Coca‑Cola presenta il primo distributore automatico di bevande alla spina che, di lì a poco, avrebbe sostituito la "soda fountain", quel dispositivo che nei ristoranti o nei bar combinava diversi sciroppi (corrispondenti alle bevande) con acqua e anidride carbonica, così da produrre la bibita desiderata.
Dopo 25 anni dalla sua invenzione (Atlanta, Georgia, 1886, a opera del farmacista John Styth Pemberton), il marchio viene registrato nel nostro Paese nel 1919 e nel 1927 la Società Romana Acque Gassose inizia a imbottigliare la bevanda.
Coca‑Cola collaborerà poi con il Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Roma del 1960, inaugurando una delle prime grandi sponsorizzazioni. Sempre negli anni Sessanta, mentre negli Stati Uniti Andy Warhol dipinge "Green Coca‑Cola Bottles" eleggendola a icona della Pop Art, in Italia l'artista Mario Schifano la consacra come bevanda cult.
Nella foto, per la prima volta in Italia, appare anche il celebre ritratto di Babbo Natale, firmato nel 1931 dall'artista Haddon Sundblom, per reclamizzare la bevanda durante le feste natalizie. Da allora, l'immagine diventa l'icona internazionale dell'azienda. Nel frattempo, nei bar compaiono i grandi e caratteristici frigoriferi rossi e sui muri delle città vengono affissi i primi manifesti pubblicitari.
Il faccione di mister Crump sembra uscito dal cinema di Billy Wilder. "Uno, due, tre! "(One, Two, Three) è appunto un film del 1961, tratto da una commedia teatrale di Ferenc Molnár, diretto da Wilder ed interpretato da James Cagney. Il direttore della filiale della Coca-Cola a Berlino Ovest vorrebbe vendere la bibita anche nei paesi comunisti, ma deve occuparsi della diciassettenne figlia del suo boss che a Berlino Est sposa in segreto un giovane comunista. Prima cerca di sbarazzarsi del giovanotto, ma poi riesce a dirozzarlo e a convertirlo. La Guerra Fredda sullo sfondo, con una certa salubre libertà di satira post-maccartista, i consueti love affairs wilderiani popolati di femmine tipizzate (segretarie avvenenti, mogli con i piedi ben piantati a terra, rampolle svampite), inseguimenti rocamboleschi e molto più di un semplice product placement (un vero Coca-Cola movie). Commedia satirica di indiavolate cadenze farsesche in cui Wilder e il suo sceneggiatore I.A.L. Diamond si divertono ad attaccare il comunismo nel nome del consumismo.